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La madre è la nostra origine, non a caso diciamo “Madre Terra”, nasciamo dentro e fuori di lei, è la prima persona che si prende cura di noi e spesso lo fa per tutta la vita, è spesso l’ultima parola che si dice prima di morire.

Il rapporto con la mamma permea tutta la vita e oltre; ogni età, ogni ciclo di vita apporta dei cambiamenti al modo in cui ci interfacciamo con lei.

Durante le sedute esploro spesso il rapporto madre-figlio del mio paziente…perché non usare la musica?

1. La madre assente (John Lennon – Mother)

https://www.youtube.com/watch?v=eDVkkwl6aJo

John Lennon fu affidato alla zia quando era un preadolescente e frequentò la madre occasionalmente, fino alla sua morte che avvenne quando il cantante aveva 17 anni.

Dopo un periodo di psicoterapia, le angosce per la mancanza della figura materna si materializzarono in questa invocazione struggente, prima di abbandonare il dolore e fare la propria vita.

Madre, mi avevi ma io non ti ho mai avuta
Ti volevo ma tu non volevi me,
Quindi devo dirti
Addio, addio

2. La fusione (Beniamino Gigli – Mamma)

L’amore qui fa da padrone e la devozione tra madre e figlio è totale. Il figlio diventa quasi l’amante, è il trionfo di Edipo. Rappresenta il porto sicuro a cui tornare dopo eventi drammatici.

Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più,
mamma!

3. L’origine della ribellione: La madre controllante e il bambino schiacciato (Mother – Pink Floyd)

La madre ha troppa ansia per permettere l’autonomia al figlio; quando lui chiede rassicurazioni, lei ne fornisce ma al contempo lo priva della libertà di scegliere. Per il bambino/adolescente non c’è scelta se non la ribellione. Tutto l’album “The Wall” parla della ribellione alla madre e alla società. Ecco le parole del brano dei Pink Floyd.

Silenzio, ora piccolino, non piangere.
Mamma farà avverare ogni tuo incubo.
Mamma ti inculcherà ogni suo timore.
Mamma ti terrà al sicuro sotto la sua ala
Certo non ti farà volare, ma forse ti farà cantare,
Mamma terrà il suo bambino al caldo e coccolato .
Ooooh piccolino ooooh bimbo mio oooooh,
Non ti preoccupare ti aiuterà mamma a costruire il muro.

4. L’esplorazione e la delusione (Le Ferite – Scusami)

Per trovare la propria strada, il posto nel mondo, si entra nel processo che Jung chiama individuazione.
In questa fase è NECESSARIO deludere i genitori, altrimenti saremo una copia delle proiezioni di mamma. La mamma non è più il centro dei nostri desideri, non decidiamo più le cose in base a cosa penserà lei, e ci sentiamo un po’ in colpa. Non possiamo darle le cose che lei desidera.

Scusami per le cose che non t’ho saputo dare. 

5. Un nuovo rapporto tra adulti (Ministri – Vestirsi Male)

Dopo che ci si è allontanati, si può tornare ad avere un rapporto più paritario, da adulto ad adulto. La madre non è più una dea o un nemico, il figlio non è più un infante o un pazzo ribelle.
La distanza viene accettata.

mi sento bene, mi sento bene
ora che vado lontano
e tu non riesci a essere triste

vuoi vedere che non mi nascondo più

6. La Tenerezza del ricordo (Quattordici Luglio – Carmen Consoli)

Quando si crea una distanza momentanea o permanente (come nella morte) quello che ci rimane delle persone sono i ricordi, anche di piccole cose quotidiane. Quando il lutto è elaborato bene ci rimane una melanconia che ci strappa ogni tanto un sorriso.

i ricordi storditi dal tempo
pur essendo simile a tante e tante altre persone
era speciale … speciale

Ti interessa il potere della musica sul nostro cervello?

Se sei interessato a unire il mondo della psicologia con la magia delle canzoni, puoi approfittare delle nostre proposte; ti potrà sembrare un approccio troppo marketing dopo un articolo del genere ma se possiamo fare bene a qualcuno, perché non farlo?

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Romeo Lippi