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Cantautrice della poesia, anima orgogliosa della sua Catania, rockeuse dall’enorme forza interpretativa: questo e molto altro si può dire di Carmen Consoli, una tra le artiste italiane di cui andare più fieri.

Quello che contraddistingue Carmen è che lei, a differenza di molte altre cantautrici del nostro Paese, se n’è sempre fregata delle convenzioni, delle logiche discografiche e di quello che pensano gli altri. Ecco perché dalle sue canzoni è possibile imparare davvero molto.

Ho deciso quindi di creare una playlist, composta da 15 canzoni “terapeutiche” di Carmen Consoli SCELTI DAI MIEI COLLEGHI GIULIA GUERRA E ANTONINO CASCIONE, dalle quali imparare ad affrontare i problemi della quotidianità. Partiamo?

1. Nell’apparenza

Davanti al rischio c’è chi rinuncia indipendentemente da ciò che cerca, segretamente spegnersi, nell’apparenza, spegnersi… […] Nella tua vita manchi solo tu.

Nel suo primo album, Due Parole (1996), Carmen dichiara subito il suo pensiero, tema conduttore del suo percorso musicale: il bisogno di essere sé stessi e di assecondare la propria indole.

La società offre poche possibilità e ci sono dei cliché cui si deve aderire con precisione, per essere ciò che gli altri vogliono che tu sia.

Un invito all’autenticità, che potrebbe essere sintetizzato con una massima tratta dai vangeli agnostici, e che la stessa Carmen cita di frequente: se tiri fuori ciò che è dentro di te, ciò che è dentro di te ti salverà. Se tiri fuori ciò che non è dentro di te, ciò che non è dentro di te ti ucciderà.

Questa canzone è un’ottima terapia per tutti coloro che desiderano riacquistare la padronanza di sé: il senso di potere sulla propria vita.

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2. La bellezza delle cose

Non hai mai sentito dire che la bellezza delle cose ama nascondersi? Ed è forte quello che ho dentro, distante dalla mediocrità, ho rischiato di perdere tutto per non subirla.

Per non farsi ingannare dalle apparenze bisogna scavare a fondo, senza  mai fermarsi alle prime e banali impressioni. Una dichiarazione a cuore aperto che insegna a non essere mai superficiali, a lottare per sostenere i propri progetti e a mantenerne purezza e autenticità.

Bisogna guardare oltre, niente è come sembra.

3. Blunotte

E non ho fatto altro che sentirmi sbagliata ed ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza. Ed ho capito soltanto adesso che avevi paura.

Quando si intraprende una relazione, mettersi in una posizione down e dare il potere all’altra persona di stabilire cos’è giusto e cosa sbagliato, può creare dei forti sbilanciamenti e malcontenti.

Il rischio è di intraprendere un percorso di sofferenza e che l’altro ci possa trattare a partire dalla posizione di inferiorità nella quale ci siamo messi, senza notare che anche noi abbiamo paura e siamo vulnerabili.

Questo brano ci insegna che darsi valore è il primo passo per ottenere rispetto dall’altro.

4. Amore di plastica

Ma come posso dare l’anima e riuscire a credere che tutto sia più o meno facile quando è impossibile? Volevo essere più forte di ogni tua perplessità, ma io non posso accontentarmi se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica.

Chi non ha mai vissuto un amore surrogato? Quegli amori fatti di mancanze, dimenticanze, assenze nei momenti difficili ma anche in quelli felici. Finti amori, nei quali, nonostante le continue delusioni per le aspettative tradite, nutriamo la speranza che prima o poi qualcosa decolli.

In questa canzone c’è l’amore e nello stesso tempo la rinuncia a sentimenti di seconda mano. Quando ci accorgiamo che la nostra dignità personale è in pericolo, abbiamo il dovere di portarci in salvo: è un obbligo verso noi stessi.

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5. Per niente stanca

Adesso che ho sangue infetto nessuno vorrà più leccare le mie ferite. Ed ho trovato tutto l’oro del mondo nelle mie tasche, non è stupendo? […] Ed ho trovato tutto il vuoto del mondo in una carezza di compassione. […] E non sono per niente stanca.

Carmen Consoli racconta l’esperienza di un suo amico sieropositivo: del profondo senso di solitudine e abbandono in cui vive a causa della sua condizione. Allo stesso tempo, però, ne sottolinea la forza e la tenacia nell’andare avanti e sperare in una vita migliore.

Un brano che esalta i valori di forza, speranza e resilienza.

6. Fino all’ultimo

Sopporterei ciò che più mi offende, assisto a quei gesti guidati dalla tua stupidità. Sopporterei ciò che più mi uccide, saprei restare comunque fedele a me stessa.

Essere fedeli a sé stessi vuol dire sapersi ascoltare e seguire ciò in cui si crede, senza mai scendere a compromessi.

La fedeltà a me stessa equivale ad un vincolo di matrimonio con la musica, poiché la musica è la reale compagna della mia vita.

In questa canzone, la fedeltà è intesa come la capacità di darsi libertà, di essere ciò che si vuole essere in un determinato momento o in una determinata situazione, proteggere e dare valore al proprio sentire.

Anche le sonorità sono evocative del tema: il brano inizia in modo sofferto, teso, in punta di piedi, fino ad esplodere di rumore nel ritornello, mentre la voce passa dall’urlo liberatorio al sospiro.

7. Besame Giuda

Ho digerito il boccone amaro e conosco perfettamente i tuoi scopi indegni come nessun’altra. Ho sepolto gli sciocchi idealismi infantili e adesso posso affermare di essere una donna con la D maiuscola.

Il tradimento, l’inganno e la disillusione sono i temi predominanti dell’album Mediamente isterica, del 1996. Cosa succede quando si tradisce? Il tradimento non è solo adulterio: si può tradire sé stessi o un ideale, spesso omettendo ciò che risulta essere scomodo.

Quando non possiedi bene te stesso tradisci anche gli altri. Ognuno di noi può diventare Giuda di sé stesso.

La canzone esprime lo stato d’animo di una persona che, per un ingenuo eccesso di fiducia, prova rabbia per essere stata raggirata. Allo stesso tempo riesce a fare tesoro dell’esperienza negativa, aumentando la consapevolezza della propria integrità morale e del proprio valore, seppur con una dose di cinismo in più.

8. Orfeo

È il momento di svegliarmi, è tempo di rinascere. Sento addosso le tue mani ed è un caldo richiamo perché ho bisogno di svegliarmi, di prendermi cura di te. Ritorno alla vita.

Il brano trae ispirazione dal mito greco di Orfeo ed Euridice: quando Orfeo non si rassegna alla morte di Euridice, chiede ed ottiene grazie al suo canto, la possibilità di riportare in vita la sua amata, a patto che egli non si volti a guardarla finché i due non siano giunti fuori dagli inferi. Orfeo, però, non resistendo alla tentazione, si volta a guardare Euridice ed ella sparisce per sempre.

Carmen Consoli descrive lo stato d’animo di Euridice, che perduta negli inferi intravede la luce, il tepore del sole e la possibilità di un riscatto. L’Euridice di Carmen, però, consapevole del fatto che il suo salvatore è un “eroe distratto”, prende in mano la situazione, scopre le proprie risorse e, guidando Orfeo, diventa lei stessa il salvatore di entrambi.

9. Novembre ’99

Dovrei rivalutare tutto dal principio, trovare la forza e l’audacia per farlo, so già che per un momento sarà pieno inverno, per un momento sarà pieno inverno.

La Consoli fa i conti con la fine di una relazione significativa, anche a causa della sua carriera musicale. La fine di un amore, paragonabile sotto alcuni aspetti ad un lutto, mette in discussione il nostro sistema di credenze su noi stessi, gli altri e la vita in generale. È accompagnata da un periodo in cui la persona vive il dolore della perdita e ha bisogno di forza e coraggio nell’affrontarla.

Un brano per superare il dolore, un lutto, facendo leva sulla resilienza.

10. Parole di burro

Raccontami le storie che ami inventare. Spaventami, raccontami le nuove esaltanti vittorie. Conquistami, inventami, dammi un’altra identità. Stordiscimi, disarmami e infine colpisci. Abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità.

Il brano descrive la relazione con una persona narcisista, caratterizzata da forte ambivalenza. Per il narcisista, l’altro è un semplice mezzo per soddisfare la propria vanità ed il proprio desiderio di perfezione. Così, il suo forte desiderio di conquista finisce per risucchiare l’altra persona fino ad annullarla.

Farò in modo che tu sia come voglio io.

Il narcisista tende a idealizzare l’altro membro della coppia ed inizia una fase di luna di miele, nella quale l’altro si sente amato e desiderato con forte intensità. Ma se col tempo disattende le aspettative del vanitoso ecco che inizia la svalutazione e l’attacco. Ora che sei imperfetto non mi servi più.

11. In bianco e nero

Puntualmente mi dimostravo inflessibile, inaccessibile e fiera, intimamente agguerrita, temendo una sciocca rivalità […] La scruto per filo e per segno e ritrovo il mio stesso sguardo.

Carmen descrive il rapporto con la propria madre, caratterizzato da normali incomprensioni adolescenziali, dovute al divario anagrafico e caratteriale.

Nel processo di costruzione e definizione della propria identità, la figlia è attenta e curiosa di scoprire i tratti di similitudine e, allo stesso tempo, vuole prendere le distanze e tracciare confini per tutelare la sua autonomia nelle scelte di vita. Ridefinisce ciò in cui vuole somigliare e ciò in cui vuole essere diversa.

Un brano che parla di adolescenza, ambivalenza, conflitto evolutivo e definizione di sé stessi.

12. Non volermi male

Certe volte l’importante è vedersi più belli, quanto basta per sentire che il mondo è vicino e non è perfetto.

Nei momenti in cui sentiamo di non farcela più, dove la fatica prende il sopravvento e non riusciamo a far fronte alle situazioni che la vita ci pone, non ci resta che fermarci, prendere un bel respiro e ricordarci che noi valiamo e andiamo bene così come siamo: belli e imperfetti.

13. Moderato in Re Minore

D’un tratto un senso di sconforto misto a frustrazione colmava i suoi occhi. Ed avrebbe voluto  trovare al suo fianco una compagna premurosa e amabile. Ed avrebbe voluto sentire il calore di un altro corpo sotto le coperte.

Il protagonista del brano, un Professore di Filosofia, si è rifugiato per anni nella cultura e nel lavoro, vivendo l’illusione di una vita vera. Bastano gli auguri di Natale dei suoi alunni per fargli contattare il vuoto e la profonda solitudine che lo circonda. Riuscirà ad aprirsi agli altri e a correre il rischio di una vita autentica?

Spesso i personaggi della Consoli sembrano non avere possibilità di riscatto, ci spingono a immedesimarci con delle note stridenti dell’essere umano e, per contrappasso, ci invitano a cambiare e ad agire diversamente. Un po’ come i fantasmi del Natale passato, presente e futuro che, mostrando all’avaro Scrooge le brutture della realtà, lo spingono verso il cambiamento.

14. Il sorriso di Atlantide

E sopravviverò a questa mancanza di ossigeno, malgrado le insidiose correnti arriverò in fondo agli abissi, tra antichi splendori di un mondo sommerso da migliaia d’anni.

Carmen Consoli, in Fedele a sé stessa, scrive che:

Può anche far paura amplificare le nostre fobie, ma il sogno conduce per mano ciascuno di noi verso la sua oasi ideale. Ho sempre pensato che se fossi riuscita a leggere tra le righe, avrei avuto la rivelazione del mio mondo interiore. […] Atlantide è intatta sotto gli abissi, ma per raggiungerla bisogna soffrire, cercarla a nuoto, in apnea. Una volta che ci affranchiamo dai timori, il tesoro e la bellezza si sveleranno.

Ognuno di noi conserva dentro di sé la sua Atlantide, un’isola ricca e rigogliosa. Compito di tutti noi è raggiungerla.

Bisogna andare a fondo di noi stessi per arrivarci e il viaggio a volte potrà essere doloroso, ma la meta saprà ricompensarci. Un brano che parla di introspezione e crescita personale.

15. Ottobre

Piuttosto che il limbo avrei scelto l’inferno fosse stato il prezzo della libertà. Il paradiso poteva anche attendere fosse stato il prezzo della libertà Lasciare tutto e accontentarsi di niente, già bastava il fatto in sé di esistere [..] Dovevamo ancora cominciare a vivere.

Ritratto adolescenziale degli anni ’50: due ragazze sono protagoniste di un amore vissuto segretamente, mosse da un forte desiderio di libertà.

La bellezza di esistere, di vivere pienamente l’altra persona alla luce del giorno, a volte ha un prezzo. Uscire allo scoperto e conquistare la libertà può voler dire attraversare il dolore e dover affrontare il giudizio degli altri.

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