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Katrine (nome di fantasia) è una donna che viene nel mio studio di psicoterapia da circa un anno.

Con lei abbiamo fatto passi da giganti: è riuscita a diventare più assertiva e combattiva nella vita, a non abbassare la testa, a cercare ciò che desidera, a rendere la sua vita più emozionante e colorata.

All’inizio della terapia si era definita come “una persona che sta in una tinozza e sta attenta a non andare a sbattere”; ora quella tinozza è diventata:

“una grande  piscina circondata da tante cose belle; ora posso nuotare, non avere paura di andare a sbattere, anzi posso e voglio avvicinarmi ai bordi, uscire ed esplorare” 

Siamo passati dalla paura della vita al desiderio di vivere intensamente.

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Il potere delle parole succose e delle immagini luminose

“Le parole sono importanti!” gridava Nanni Moretti in Palombella Rossa.
Le parole sono TREMENDAMENTE importanti.

Sapete che differenza c’è tra definire la propria vita una tinozza oppure una grande piscina con un mondo da esplorare intorno? IMMENSA. Siamo praticamente passati dal non-vivere, dalla stasi all’esplorazione, alla ricerca attiva del felicità; dal lamentarsi del mondo cattivo alla ricerca di ciò che vogliamo.

Spesso quindi con questa paziente lavoriamo sulla trasformazione del vocabolario (da parole grigie e povere a “juicy words” letteralmente parole succose, cioè belle e stimolanti) e sull’immaginazione di scenari di vita più piacevoli.

La difficoltà di amarsi

Un grosso scoglio per Katrine è l’amore; ha difficoltà a trovare un partner adeguato e si chiede:

“Cos’è che non va? Cosa ho che non va? Come dovrei essere per piacere?” 

Domande del genere implicano il fatto di essere sbagliati; presuppongo che bisogna essere estremamente diversi da quello che si è per piacere. MALE, MOLTO MALE. Katrine sta puntando su quello che non ha e non si sta dando valore.

Katrine è una donna generosa, onesta, divertente, sensuale, disponibile, ironica.

LA VERA DOMANDA SU CUI STIAMO LAVORANDO ORA è:

“Cosa si perdono gli uomini a non stare con una come me?” 

Quindi prima di chiedersi perché non mi amano, bisogna imparare a guardarsi, accettarsi, amarsi.

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Un’immaginazione guidata per amarsi di più

Ho chiesto a Katrine di chiudere gli occhi e di immaginarsi delle scene in cui appare bella, radiosa, divertente, sensuale.

Ho chiesto di mettersi al centro della scena e, grazie ai poteri della mente, creare lo scenario che le piace.
Poi le ho chiesto di aumentare la luce su di sé.
Un bel sorriso è comparso sul suo viso mentre era concentrata, ad occhi chiusi, su questa fantasia; la sua pelle si è distesa e diventata più colorita.

Quando ha riaperto gli occhi stava molto meglio e ha cominciato a usare parole più “luminose” per descriversi.

L’immaginazione guidata era durata solamente 10 minuti.

Un tocco in più: la sensualità di Phil Collins

Nella seduta successiva Katrine ha voluto un sottofondo per la sua immaginazione (come sapete utilizzo spesso la SONGTHERAPY con i miei pazienti);  ha scelto “Testify” di Phil Collins, una canzone che da sempre l’ha “accesa” dal punto di vista sensuale.

Ora nella sua immaginazione aveva un vestito a fiori e compariva un uomo bello e distinto che la invitava a ballare; ballavano questa canzone! 

Un sorriso grande grande riempiva il viso di Katrine, il petto si gonfiava per l’emozione, il rossore sulle guance.
Accettare e giocare con la propria sessualità e con il proprio corpo sono elementi fondamentali per l’autostima di una donna.
Finita l’immaginazione la paziente è riemersa visibilmente carica e felice e con un’idea del tipo di incontro che desidera con il partner che cerca.

Un piccolo grande tassello nella costruzione dell’amore

Abbiamo così aggiunto un nuovo mattone alla sua casa di autostima: se stessa e l’incontro con l’altro non sono più qualcosa di cui aver paura ma sono diventati elementi belli da cercare, esplorare, godere.

Stiamo trasformando la ricerca del partner: dall’ansia di non piacere ad una ricerca divertente di una persona a cui mostrarsi e con cui “ballare” e vedere se scatta il “passo a due”.

C’è ancora strada da fare, ma il vestito con i fiori di Katrine svolazza e profuma: presto qualche uomo coglierà la sua primavera. 

Vi piacerebbe fare un percorso simile a quello di Katrine? Bene! Che aspettate a cominciare un percorso di Songtherapy? contattatemi a info@lopsicologodelrock.it

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