Erika va male a scuola
Erika ha 15 anni, suona la chitarra, veste con felpe scure (cappuccio tirato su alla Assassin Creed), legge i manga, Odia Economia Aziendale.
Erika arriva al mio studio accompagnata dalla madre; la figlia vorrebbe ritirarsi dalla scuola, il genitore fa di tutto perché ciò non accada.
Come motivare allo studio gli adolescenti è un cruccio comune per tanti genitori e insegnanti.
Conoscere Erika e la sua musica
Dedico 3 sedute alla conoscenza di Erika; ripeto di Erika NON DEI SUOI PROBLEMI.
Le piacciono i gruppi di metal/punk rock melodico come gli Schillet, I Falling in Reverse, gli Starset.
Non le piace proprio il liceo economico e quando la nonna e la madre le chiedono CONTINUAMENTE:
- “Hai studiato?”
- “Quando studi?”
- “Quanto studi?”
- “Hai fatto i compiti?”
o Quando entrano di soppiatto nella sua camera per controllarla
Che nervoso!
Mi confessa Erika; ci credo.
Il Problema che si autogenera e i Muse
Ogni discorso è pervaso dal tema scuola. SCUOLA, SCUOLA, SCUOLA.
Che palle; decido di bonificare il campo e bandiamo questo argomento dalle sedute: si parla, con Erika e con la madre, di relazioni, di famiglia, di musica ma non di scuola.
Scopriamo che sia Erika che la madre amano i Muse (me lo appunto).
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Cambiare scuola come motivazione
Dopo aver creato alleanza terapeutica con Erika e la mamma possiamo parlare dell’argomento tabù: questo maledetto liceo.
Erika odia le materie economiche, vorrebbe ritirarsi per andare a frequentare il liceo artistico con una sua amica, il prossimo anno.
Non è un capriccio: Erika è effettivamente più portata alla creatività che a fare i bilanci
Arriviamo ad accordo tra le parti: se recupera i voti e non è bocciata il prossimo anno potrà decidere la scuola da frequentare.
Come motivare allo studio: le 3 tecniche
1. Basta parlare di scuola sempre
Mamma e nonna potranno parlare di scuola con Erika UNA SOLA volta al giorno. Questo permetterà di abbassare di molto il clima di persecuzione e l’atmosfera negativa in casa. Erika sorride.
2. Organizzare lo studio per risultati
Spiego ad Erika che a scuola, come nel lavoro, come nella vita non è importante il tempo passato sui libri ma i risultati.
Conta non il tempo ma l’apprendimento reale. Se per capire un concetto ci metto 10 minuti, meglio. Non è obbligatorio stare 8 ore sui libri.
Il resto del tempo sarà speso in attività gradevoli: chitarra, ascolto di musica, videogiochi, amici. Erika sorride.
3. Creazione di motivazione PRIMA di studiare
Durante le sedute facciamo l’esercizio della Song-motivation: metto una traccia che la carica in loop e mentre la ascolta la guido ad immaginare quanto si sentirà bene una volta raggiunti i risultati (passare l’anno = scegliere scuola = stare con la sua amica).
Così il suo stato emotivo prestudio passa da svogliato e angosciato a carico e sorridente.
Risultati non ramanzine
La prima volta che applichiamo la Song-motivation Erika comprende in 22 minuti 30 pagine di Economia Aziendale. Mi guarda strasecolata e mi dice: <<Come è possibile?>>
Da lì la SVOLTA.
In 2 mesi (aprile/maggio 2017), studiando una media di 90 minuti al giorno e applicando le tecniche che le ho insegnato Erika recupera tutto.
Tranne Matematica, quella non vuole sentirne parlare, ok. Non si può avere tutto, bisogna mirare all’obiettivo: LA PROMOZIONE.
La madre è contenta, lei di più. La madre ha promesso che andranno al prossimo concerto italiano dei Muse.
Sono stato informato pochi giorni fa che Erika si è iscritta al liceo artistico come desiderava.
Magia?
No, 3 cose:
- Non parlate sempre e solo di scuola, gli adolescenti finiranno per odiarla. Se vi faccio mangiare tutti i giorni il tiramisù lo odierete.
- Spostate l’attenzione dalle ore di studio ai risultati.
- Usate le canzoni e l’anticipazione del piacere negli esercizi di motivazione.
Tempo: 3 mesi
Sedute: 15
Costo: abbiamo salvato l’anno e la serenità della famiglia al costo di un IPhone 7 Plus
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