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In questa storia il protagonista è un uomo che è riuscito a riprendere fiducia in se stesso dopo la perdita del lavoro.

Lo chiamerò Sam, lo pseudonimo che ha scelto quando ha deciso di condividere la sua esperienza.

Ero il mio lavoro! Ora cosa sono?

Sam ha perso il lavoro per una riduzione del personale del suo reparto.

Lavorava lì da molti anni e la notizia del licenziamento ha suscitato in lui sconcerto e incredulità.

Si sente bloccato rispetto alla possibilità di trovare un’altra occupazione, ha perso la fiducia e non riesce a immaginarsi in un ruolo diverso da quello ricoperto sino a poco tempo prima.

Ho sempre lavorato lì, so fare solo quello. Ero il mio lavoro! Ora cosa sono?

Il problema è stare con le mani in mano

Sam riconosce che per lui è importante “fare” ed essere impegnato in attività. Attualmente trascorre il suo tempo in casa, guardando la televisione e, da qualche settimana, ha preso l’abitudine di andare al bar durante il giorno.

Questa cosa mi fa schifo e non mi somiglia per niente! E che vergogna con i miei figli! Me ne sto con le mani in mano tutto il giorno!

Sam associa il disgusto e la vergogna che sta provando nei confronti delle sue nuove abitudini a una canzone di Caparezza: Non mettere le mani in tasca

https://www.youtube.com/watch?v=KzlCyjDpQJM

Le parole che risuonano in Sam e gli ricordano la sua situazione sono:

Sei portatore insano di tasche ti conviene confessare

La sua impressione è di essersi rassegnato a quello che è accaduto e di non fare nulla per produrre un cambiamento positivo.

L’indennità di disoccupazione gli offre un’entrata che sta spendendo al bar e nell’acquisto di gratta e vinci.

Trascorro il  tempo lamentandomi per la perdita del lavoro, ma alla fine mi sono lasciato andare come se mi andasse comodo così!

Metto le mani in tasca per buttare via i soldi che mi servono per la vita…

Non ho più fiducia in me stesso e nel futuro!

Sam pensa al padre che non c’è più e piange ricordando i suoi insegnamenti:

Mio padre era uno che non mollava! A lui di questa canzone sarebbe interessato ricordarmi il pezzo:

Fratello tu non mettere le mani in tasca, le mani in tasca, le mani in tasca

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Ci sono mani in tasca e mani in tasca, papà!

Sam riesce a fare una cosa molto importante per la sua vita: parla con la moglie e i figli di ciò che prova verso il suo nuovo modo di vivere.

Coglie l’occasione per condividere anche la canzone di Caparezza e… riceve una sorpresa!

Il figlio minore, infatti, propone al padre l’ascolto di un brano che la famiglia era solita ascoltare anni prima, in auto, andando in vacanza.

Mentre avvia la canzone, il ragazzo dice:

Ci sono mani i tasca e mani in tasca, papà!

La canzone scelta dal ragazzo è Io Canto, di Riccardo Cocciante:

Dire, fare, cantare

Questa canzone smuove qualcosa in Sam e le parole di suo figlio lo stimolano a non lasciarsi andare.

Sceglie di usare questa canzone come una serie di istruzioni per riprendere a vivere: ricomincia a osservare le cose belle della vita, a occuparsi della casa e della famiglia, a raccontare con sincerità la sua esperienza ad amici e conoscenti.

Sam ha inoltre attivato la ricerca del lavoro e ora la famiglia sta aspettando che arrivi una buona notizia.

Pare, inoltre, che condisca ogni sua attività canticchiando, per l’ilarità dei suoi figli che lo trovano stonato!

Ho fatto come quel giochetto… Dire (come sto), fare e… cantare! Si possono mettere le mani in tasca anche per cantare! [NdR, come dice la canzone di Cocciante]

Hai perso il lavoro e non trovi la motivazione a cercare una nuova occupazione?

Raccontaci la tua esperienza!

Puoi scrivere a fontanella.francesca@gmail.com

Oppure puoi contattare lo Psicologo del Rock