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Il 10 Gennaio 2016, ci ha lasciato all’età di 69 anni David Robert Jones, in arte David Bowie.

L’artista ha trasformato la sua vita in arte: ogni suo album può rappresentare una fase di vita e la sua ultima opera, Blackstar, può rappresentarne la fine. 

Anche questa volta il Duca ha colpito: album inaspettato, caratterizzato da sfumature e sonorità tetre e oniriche.

Un album che può essere molto utile a livello psicologico, che può aiutare ad avvicinarsi al tema difficile della nostra dipartita (e che può spingerci a vivere in maniera più piena i nostri giorni).

Il tema predominante di questo lavoro è la morte, che torna in quasi tutti i testi delle canzoni e in toni molto concreti, soprattutto dopo una lettura e ascolto post-mortem.

Bowie appare, nei video, fortemente invecchiato e dimagrito; ciò nonostante non era minimamente sospettata dai fan la sua malattia.

Guardate qui, Sono in paradiso
Ho cicatrici che non possono essere viste
Ho un dramma, che non può essere rubato
Tutti mi conoscono adesso

Guarda qui, amico, io sono in pericolo
Non ho niente da perdere
Sono così sballato che il mio cervello turbina
il mio cellulare è caduto in basso
Non è proprio come me?

[…]

Sai, io sarò libero
Proprio come quel sialia
Ora non è proprio come me?

Trasformare il dolore in arte

Nonostante la sofferenza raccontata in quest’album, la creatività di David Bowie ha fatto in modo che il dolore mutasse forma in arte.

È la creatività infatti che ha caratterizzato la produzione di questo artista; attraverso il suo camaleontico trasformarsi è riuscito a raccontare molteplici storie che hanno tratto origine tutte dalla medesima anima.

La creatività è Eros, è spinta verso la vita; per questo è una dimensione fondamentale su cui lavorare anche in psicoterapia: dove non vi è azione creativa prende spazio la stati ristagnante, l’immobilità, Thanatos, la spinta verso la morte.

“Creatività significa aver portato a termine la propria nascita prima di morire”

afferma Erich Fromm, ovvero la disponibilità a nascere e reinventarsi tutti i giorni, vedere le fasi della vita nella prospettiva del loro inizio e non della loro fine.

Bowie ha dato lezioni di creatività, Eros e rinascita a chiunque abbia avuto la possibilità di ascoltarlo col cuore.

Spesso, nella mia personale esperienza, ho trovato nelle sue composizioni le colonne sonore di momenti molto importanti della mia vita, perché la sua arte risuona con la mia sensibilità.

Rimanere soli, interiorizzare la sua figura 

Il dolore che ha causato la notizia del suo decesso è grande, così come la paura di esser rimasti “soli”, senza le eleganti note del Duca Bianco. Ma come un amorevole terapeuta rimane dentro il paziente anche quando il rapporto terapeutico è concluso, così David Bowie con i suoi mille volti, rimarrà dentro l’anima delle persone che amano la sua arte.

Questo articolo è a cura di
Silvia Pieri,
Psicologa e Psicoterapeuta 

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