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Ho intervistato Amedeo Lombardi di Home Festival.

Un festival che si svolge da anni a Treviso che quest’anno porterà sul palco gente come Liam Gallagher, Duran Duran, The Libertines, Mannarino, Afterhours e molti altri.

Una bella chiacchierata per avere dei buoni spunti da una bella persona che spinge di brutto nel mondo della musica.

Molte delle domande che gli ho fatto sono prese da quel genio di Tim Ferriss, vi consiglio di leggere il suo libro “Tools of Titans”.

C’è qualcosa in cui credi che le altre persone ritengono strana o folle?

C’è sempre una sorta di aiuto divino.

Sono figlio degli anni ’80, cresciuto a cartoni animati in cui il bene trionfa sul male [ride], quindi credo che Il bene esiste e trionferà. Manca solo la spada laser [ride].

Credo che se fai del bene ti ritorna, come un karma, produci altro bene che poi raccoglierai.

Non credo nel singolo ma nel gruppo. Le reti di persone riescono ad ottenere qualcosa, non i singoli individui.

Quando pensi alla parola “successo” a cosa pensi o a chi pensi?

Successo è sia il participio passato di succedere sia la condizione di qualcuno che diventa “famoso”: di sicuro ci sono una serie di azioni. Il successo è quindi una finalizzazione di un progetto, di una serie di azioni legate ad un desiderio, ad un sogno.

Le persone di successo sono tutte quelle che sono riuscite a fare qualcosa: penso agli artisti, alle loro canzoni che mi emozionano o alle loro opere d’arte che mi toccano, a quel tocco di divino presente in questi individui che riescono a comunicare.

Qual è un album che va fatto ascoltare nelle scuole superiori?

The Dark Side of the Moon: un album che ascolti dall’inizio alla fine, significativo per molti aspetti, per le sonorità, per il tipo di musica, per gli anni in cui è stato scritto.

La discografia di De André: dopo che c’è stato il riconoscimento di Bob Dylan [Premio Nobel per la Letteratura 2017] credo che sia importante far conoscere tutta la sua opera.

Qual è un album che va fatto ascoltare nella piazza del paese/città per sviluppare il senso di comunità?

Più che un album penso a delle canzoni:

  • “You’ll Never walk alone”
  • “Who Wants to live forever” dei Queen
  • “Redemption Song” di Bob Marley

Hai abitudini o rituali che ti accompagnano quotidianamente?

La preghiera: è il mio modo per concentrarmi. Ogni mattina, quando mi sveglio, vado in contro alla giornata, mi lavo la faccia e mi auguro di fare sempre la cosa giusta, di fare del bene e di non offendere.

Ho stima e rispetto verso chiunque abbia una fede e voglio rispettare la libertà di ognuno.

Inoltre, anche con il mio team, abbiamo tutta una serie di rituali scaramantici. Ad esempio lo stesso giorno di ogni anno, con un ragazzo che ha lavorato con noi, facciamo un pranzo a birre e panini con la mortadella: perché una volta, mentre mangiavamo così, abbiamo avuto una botta di fortuna ed ecco il rituale.

Quali sono stati dei fallimenti del tuo passato che poi ti hanno portato comunque ad una migliore condizione o al “successo”?

Sicuramente il mio fallimento scolastico: alle superiori ero additato come troppo ribelle, sono stato bocciato, ho cambiato 2 o 3 volte facoltà. Questo fallimento mi ha portato a girare il mondo.

A scuola ero il classico bravo che non si applica perché non riusciva a stare fermo 5 ore nel banco. Ero quello che dormiva in classe perché il week-end era andato a vedere concerti [ed ora li organizza di grandissimi].

I miei genitori hanno sempre rispettato il mio modo di essere e mi hanno accompagnato nell’essere me stesso sempre, anche negli scontri con i professori.

Un giorno farò una battaglia nelle scuole sul percorso formativo: capire che di arte e di musica si può vivere.

Quando vedo i miei vecchi professori, mi chiedono cosa faccio nella vita: io rispondo che vendo birra e panini [ride] sarebbe troppo lungo spiegargli cosa faccio realmente.

Altri fallimenti “utili”: le prime feste che ho organizzato; una volta addirittura per pagare l’affitto di un locale  mi sono dovuto far prestare i soldi dalla mia famiglia.

Da quando hai cominciato a lavorare ad Home Festival come è cambiato il tuo modo di pensare?

  • Fidarsi delle persone
  • Riconoscere quello che fanno gli altri: non dare tutto per scontato; cioè magari tu godi di qualcosa, ma ti chiedi se te la meriti? Perché e come ti arriva? Chi c’è dietro questo qualcosa? Dietro i risultati, dietro i “successi”, ci sono delle azioni, e dietro le azioni ci sono delle persone con tutti i loro problemi, con tutti i loro difetti. Bene, sarebbe bello che ogni tanto venisse riconosciuto il grande lavoro che c’è dietro. Una pacca sulla spalla.

Cosa diresti al te stesso di quando avevi 20 anni?

  • Perditi di più nel mondo, nel senso di girarlo.
  • Stai concentrato che stai facendo la cosa giusta.
  • Non preoccuparti.

Cosa ti ha insegnato tuo padre?

Mio padre mi ha insegnato a farmi rispettare.

Cosa ti ha insegnato tua madre?

Mamma mi ha insegnato ad essere sempre me stesso e a prendere la vita con il sorriso.