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Ho intervistato Sylvie Renault, un’artista che dipinge solo ascoltando musica. Grazie all’ascolto continuato dello stesso brano musicale, riesce mantenere viva l’emozione che l’ha ispirata, così da portare a termine il proprio dipinto senza perderne il senso . Da ogni emozione nasce un quadro.

In che modo la musica ti aiuta a dipingere?

Una cosa è sicura:

dal punto di vista psicologico la pittura e la musica per me sono state un sostegno infinito,

una valvola di sfogo soprattutto negli ultimi 3 anni.

Mio figlio ha passato molto tempo in ospedale e io con lui e questo voleva dire che per finire un quadro potevo aver bisogno anche in diverse settimane o mesi. La difficoltà più grande era poi riprendere l’emozione con la quale avevo iniziato.Alcune canzoni le sceglievo appositamente perché incarnavano esattamente quello che stavo provando e quello che stavo vivendo, e così mi sono resa conto che riascoltarle mi aiutava a tornare in contatto con quelle stesse emozioni.

Nel momento in cui poi ritornavo su un quadro, anche se non provavo più quell’emozione iniziale, ascoltavo lo  stesso brano musicale che mi permetteva ogni volta di ricalarmi all’interno di quelle stesse emozioni e ricontattare quella parte che avevo cercato di esprimere su tela.

Musica pittura emozioni l'Alba-dei-funerali-di-uno-stato

“L’Alba dei funerali di uno stato” Trittico – Acrilico su tela cm 100 x 100 – cm 60 x 60 – cm 40 x 40
“E’ solo un mafioso, uno dei tanti” “E’ nostro padre” [I Cento Passi – Modena City Rambles]
 

Per questo molti titoli dei miei quadri sono identici ai titoli dei brani che l’hanno ispirati, o sono estratti di frasi dei testi degli stessi.

Senza musica  non riesco a dipingere, vorrei farlo, ma semplicemente non ci riesco.

Per un periodo, ad esempio, ho cercato un tipo di musica che riuscisse a sollecitare le mie emozioni affinché riuscissi a dipingere come piace a me. Ultimamente ad esempio, cercando nuova musica che riuscisse a sollecitare le mie emozioni, ho scoperto un autore, MesAlfie (http://www.mesalfie.com), e me ne sono innamorata al punto di decidere di dedicare a lui e al suo album le mie prossime creazioni. Undici quadri, uno per brano del suo album “Hey Super”, più una tela riassuntiva che si intitola proprio come lui: MesAlfie.

Appena finito organizzeremo poi un happening dove musica e tele si incontreranno dal vivo… e sarà magico!

Come mai dipingi cerchi?

Il mondo in generale e quello della pittura nello specifico, è letteralmente ossessionato dalla perfezione.
Al punto tale che si è arrivati alla tecnica dell’ Iperealismo: quadri cosi’ perfetti da sembrare foto. Ho sempre avuto difficoltà a far parte di contesti particolarmente competitivi semplicemente perché la competizione non mi interessa, non mi appartiene, preferisco la collaborazione. Imperfect Circles ha preso forma quando ho iniziato a dedicarmi alla filosofia Sufi e alle interpretazioni che il maestro Osho ne ha dato.
Il concetto di “Perfetta Imperfezione” era esattamente quello che sentivo di essere, con me stessa, con gli altri e con la mia arte. E così ho cercato un modo più evidente di tradurlo. Il cerchio ne era lo strumento: il più perfetto a livello geometrico… e il più facilmente imperfetto se riprodotto a mano.

I dipinti della serie di Imperfect Circles sono composti quasi esclusivamente da cerchi, forme tondeggianti o comunque sempre molto morbide, attraverso le quali rappresento tutto il mio inconscio.

infinitesima musica pittura ed emozioni

“Infinitesima” Acrilico su tela cm 100 x 50
Sono un infinitesimo di te di me e di te solo una parte infinitesima [L’Abbandono – Marta sui tubi]
 

All’interno, chi mi conosce, riesce bene ad individuare i simboli di ciò che ho stilizzato, ma la maggior parte delle persone invece usa i miei quadri come le macchie di Rorschach, vedendoci dentro universi infiniti per me difficili anche solo da immaginare.

Quale musica ti ispira maggiormente per la pittura?

Come dicevo prima, ultimamente mi sto ispirando a MesAlfie, ma in precedenza mi sono ispirata a qualsiasi tipo di musica dalla classica, al rock, al heavy metal.

Ogni quadro è legato almeno a una canzone oppure puo’ portare con sé una vera e propria soundtrack, una colonna sonora, un’insieme di più brani che mi hanno ispirato. Questo perché dentro ad ogni emozione c’è sempre un altro risvolto.

A Il Teatro degli Orrori ho dedicato diversi quadri, a volte sono partita anche da Jovanotti e Caparezza 

A-sangue-freddo Musica pittura ed enozioni

“A sangue freddo” Acrilico su tela cm 150 x 100
“È nell’indifferenza che un uomo un uomo vero, muore davvero” [A Sangue Freddo – Teatro degli Orrori]
 

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“Non sono stato io” Acrilico su tela cm 100 x 70
“E ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio” [Non siete stato voi – Caparezza]
 

In definitiva, se dovessi dare una definizione di cosa sono le emozioni, cosa diresti?

Le emozioni sono il motore della vita, non facciamo nulla se non siamo spinti da un’emozione.

Ad esempio, anche quando siamo bloccati dalla paura, stiamo compiendo un’azione dovuta a un’emozione. Al contrario, quando siamo pieni di gioia abbiamo sempre dentro qualcosa che ci muove attivamente: è questa la benzina del motore!
La musica agevola questo processo, rende fluida quell’emozione e finalmente la manda in circolo, affinché scorra liberamente dentro corpo e anima.

La nostra consuetudine poi di ascoltare, ascoltare e riascoltare i brani che più ci piacciono, svolge a mio parere quasi una funzione di auto guarigione, rafforzando di volta in volta questo processo di self healing.

E se dovessi definire la musica?

La musica è la conditio sine qua non, è l’aria che respiro.

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