Ascoltare la radio o una propria playlist mentre si è al volante è oramai una pratica scontata, alla quale non si fa nemmeno troppo caso. È una serie di azioni automatiche: apri lo sportello, giri la chiave e la musica parte da dove si era fermata.
Forse te ne sarai già accorto: le canzoni sono in grado di influenzarci emotivamente e fisicamente mentre siamo alla guida, a differenza di altre “attività” secondarie (come parlare al cellulare o sgranocchiare qualcosa – cose che non si dovrebbero fare -) che non ci toccano in nessun modo la psiche.
Ricordo che una mia cara collega sceglieva accuratamente la playlist da ascoltare in macchina, perché secondo lei “il suo stile di guida cambiava in base alla musica trasmessa dalle casse”. Ci ho sempre riso su, anche perché in genere mi sono sempre ritrovata a scegliere le canzoni da ascoltare in base al meteo e non in base allo stile di guida che avrei voluto ottenere in quel preciso momento. Eppure la mia collega aveva ragione: la musica influenza l’individuo quando è alla guida e sono diverse le ricerche che lo dimostrano.
Il mondo auto-centrico di oggi
Non so se ve ne siete accorti, ma attualmente stiamo vivendo una cultura auto-centrica. Quasi tutto il nostro mondo gira intorno alla guida: i rischi che viviamo, lo stress dovuto dal troppo traffico, l’aria che respiriamo, il fatto che prendiamo la macchina anche per compiere tragitti molto brevi e potrei andare avanti all’infinito. Ma non è tutto qui, alcune ricerche hanno dimostrato che l’automobile, in qualità di oggetto posseduto, è un’espressione di noi stessi a livello conscio ed inconscio.
Insomma, il modo di concepire l’automobile è cambiato: da semplice mezzo di trasporto è diventato molto di più. Allo stesso tempo è cambiato anche il nostro modo di ascoltare la musica nella quotidianità, più come sottofondo che non come base di vita, ma questo non varia il modo in cui le canzoni ci influenzano psicologicamente e fisicamente nel nostro quotidiano.
Musica in auto: è pericolosa oppure no?
Esistono delle playlist per calmarsi e perfino alcune che elencano le tracce assolutamente da non ascoltare quando si è alla guida , in quanto sembrano realmente essere pericolose per il soggetto guidatore.
Ad esempio, dal punto di vista della sicurezza, sembra che guidare mentre si ascolta “Come away with me” di Norah Jones sia molto meglio rispetto all’ascolto di un classico come “Ride of the Valkyries” di Richard Wagner.
Al di fuori della tipologia di canzoni ascoltate, che possono essere più o meno pericolose per chi è alla guida, cerchiamo di capire se la musica in auto è davvero una minaccia per la sicurezza oppure no. Prima di tutto c’è da fare una distinzione nei modi di ascoltare musica: esiste un ascolto quotidiano, in cui le canzoni sono un semplice di sottofondo, ed esiste l’ascolto musicale attraverso il quale si possono percepire le diverse qualità sensoriali dei suoni.
L’ascolto quotidiano, a lungo andare, può compromettere l’ascolto sensoriale causando una sordità percettiva, un po’ come quando stai “ascoltando” qualcuno che ti parla ma in realtà non lo stai sentendo.
Ovvio che in auto non possiamo concentrarci troppo sulle canzoni, anche perché abbiamo qualcosa di più importante a cui prestare la nostra attenzione: la nostra vita. Quindi dobbiamo limitarci a lasciare la musica (non troppo alta) come semplice contorno rispetto alla nostra attività principale. In questo modo otterremo solo grandi benefici.
Uno studio a cura di M. Van der Zwaag per conto di Philips Research Laboratories, ha dimostrato che l’ascolto di musica in auto ha un impatto molto positivo sull’umore. Inoltre, proprio perché influenza positivamente lo stato mentale, favorisce l’adozione di un comportamento di guida più vigile e sicuro.
I ricercatori l’hanno definita strategia cognitiva compensatoria, concludendo quindi che è proprio l’aumento dello sforzo cognitivo a mediare tra l’ascolto della musica e le performance al volante.
Scegli la giusta playlist
Uno studio pubblicato nell’aprile 2014, sempre dai Philips Research Laboratories, ha dimostrato che esiste uno stretto legame tra musica, pressione sanguigna e nervosismo alla guida.
La ricerca ha coinvolto 100 persone, divise per gruppi, alle quali sono stati fatte ascoltare canzoni di diversi generi musicali: ritmata positiva, ritmata aggressiva, tranquilla e triste, tranquilla positiva.
Il gruppo che ha ascoltato musica tranquilla e positiva è quello che ha reagito meglio, in quanto è stata registrata una diminuzione dell’attività sistolica (quindi dell’agitazione) durante situazioni di traffico intenso.
Una tra le canzioni con il migliore effetto? Just My Imagination dei Temptation.
I medici della Philips Group Innovation hanno comunque riscontrato che il modo migliore per rimanere concentrati alla guida è quello di cambiare genere musicale spesso e d’improvviso, ma senza scrollare, bensì preparando delle playlist con la musica che preferite, che siano tranquille e positive, quindi adatte per la guida.
Riassumendo
- La musica in auto non è pericolosa, purché ascoltata nel modo giusto;
- Le canzoni alla guida hanno effetto benefico sul nostro sistema psico-fisico, aumentando la concentrazione;
- Ascolta musica tranquilla e positiva per affrontare situazioni di traffico intenso, quindi stressanti.
Qual è la tua playlist quando sei in auto? Te ne lascio una che ascolto molto volentieri quando sono alla guida in situazioni particolarmente stressanti. Buon ascolto 🙂