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I Killers, band americana, ha rivelato di aver beneficiato di sessioni di consulenza in gruppo prima del loro nuovo Album “Wonderful, Wonderful”. Quindi I Killers vanno in psicoterapia?

Parlando alla rivista NME, il frontman Brandon Flowers ha dichiarato

camminavamo sui gusci di uova, così abbiamo deciso di fare qualche seduta

La comunicazione aggiusta le crepe

Il batterista Ronnie Vannucci Jr. ha affermato “una sessione di comunicazione è stata fondamentale per la risoluzione dei problemi”

Siamo quattro tipi che non vogliono comunicare, non sappiamo come comunicare, come tirare fuori le cose. Avevamo bisogno di alcune lezioni. Penso che sia sano. Se non ci si libera, si crea distanza.

Le crepe iniziano a sentirsi come cunei, poi canyon, e poi la paranoia si accumula e rende tutto non vero.

La comunicazione efficace affronta subito il problema

“Ha tagliato le stronzate”, ha aggiunto Vannucci. “In tour non vuoi rovinare tutto;

 la terapia ci ha insegnato che, invece di lasciare andare qualcosa e lasciarsela dentro per 6 settimane, è meglio parlarne quando succede, in quel momento”.

Accettare le scelte degli altri

Il bassista Mark Stoermer ha recentemente annunciato di non voler più suonare live.

“Tutti lo hanno accettato e non lo hanno aggredito” ha detto Vannucci. “Abbiamo fatto funzionare la cosa lo stesso.

Per me, questo è  il miglior cazzo di lavoro cazzo del mondo, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Ma è anche stressante , se qualcuno non vuole andare in giro e fare il tour, non vuole. “

Essere un gruppo pur essendo persone diverse

“Siamo quattro persone diverse,” aggiunge Flowers. “Siamo cresciuti nel corso degli anni, ma non tutti siamo necessariamente diventati lo stesso tipo di uomo.

Non siamo cresciuti insieme, noi tutti abbiamo perseguito cose diverse, ma è questo che rende i The Killers, i  The Killers”.

Trovare il tempo per i figli e rispettare le scelte

La band ha anche rivelato che il chitarrista Dave Keuning “potrebbe desiderare anche un po ‘di tempo per sé”. Vannucci ha spiegato:

“Vuole crescere suo figlio e portare in tour per 2 anni un ragazzo di 11 non è sempre conciliabile con la scuola e le altre cose.  Mi manca Mark (il bassista), ma preferisco trattarlo come un adulto  piuttosto che ripetere per 10-20 anni  “potremmo ancora essere una band”. 

Articolo originale di NME, qui il link