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“Tu che non mi vedi
perché decidi che non ti conviene,
che la distanza alla fine fa bene.”
Così cantano i Tiromancino nel loro brano “La distanza”. Il tema che ci permette di affrontare questa canzone è quello della genitorialità.
Parleremo di cosa succede quando una coppia di partner si trasforma in una famiglia con l’arrivo di un bebè. Non ci sono solo gioie, in questa fase di “transizione” dall’essere una coppia a diventare genitori, ci sono  dei rischi che sono anche molto grandi.

Avere un figlio è meraviglioso ma mette a dura prova la coppia

E’ una situazione che mi trovo spesso ad affrontare con i miei atleti emotivi e che anche molti dei miei colleghi psicologi riscontrano nel loro lavoro.

Sue Johnson (una delle più grandi psicoterapeute di coppia del mondo) dice che il primo periodo genitoriale, quando i bambini sono ancora piccoli,  è il momento più duro da affrontare per la coppia.

C’è un grande carico di stress da gestire e avvengono un sacco di cambiamenti nella dinamica di coppia stessa che, se non visti e non affrontati nella maniera giusta, portano alla fossilizzazione di una situazione veramente complicata.

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La distanza crea una rottura, spesso difficile da riparare

La canzone parla di distanza, proprio questa distanza costituisce spesso il problema principale di una coppia genitoriale appena formata.

Inizialmente, quando si aspetta un bambino e nel primissimo periodo della sua vita, si vive una situazione di idillio che però, in alcuni casi, lascia il posto alla creazione di dinamiche di conflitto molto forti.

Si diventa una famiglia bisogna “riconfigurare” la squadra. La squadra non è più composta da due persone ma da tre. Cambiano i ruoli, cambiano le aspettative.

Cosa succede nel concreto? Come si crea la distanza?

Quello che succede spesso è che il maschio, il padre, si sente a disagio in questa nuova modalità di relazione. Non sa bene come entrare nella diade madre/bambino e allora magari si concentra su altro, sul lavoro ad esempio. Quindi si distanzia, sta molto tempo al lavoro, sta tanto tempo con se stesso e la donna passa tanto tempo con il bimbo/a.

A sua volta la donna percepisce la distanza del partner come un allontanamento emotivo e quindi si sente sola, comincia a protestare. Chiede la vicinanza, chiede un aiuto.

Il maschio, è troppo immerso e stressato per il suo lavoro e si chiude ancora di più in seguito alle proteste. La donna aumenta la protesta. E così in maniera circolare.

Il maschio si sente stretto in un angolo, schiacciato dalle continue proteste della donna, non sa più cosa fare e sente dentro un grande carico di stress, non riesce a parlarne. Alla fine esplode, mettendo in atto comportamenti aggressivi dal punto di vista verbale, fisico a volte inizia a bere, ad andare con le prostitute, tutta una serie di situazione che portano ad esprimere le sue emozioni in maniera disfunzionale, perché generano delle ferite nel partner.

Poi magari arriva il senso di colpa, che fa sentire il maschio insicuro. Più lui si sente insicuro più la donna lo percepisce debole e si sente insicura a sua volta.

Si può prevenire o rimediare, come?

Allora portami al mare, a dicembre se ti pare
allora fammi sentire tutto quello che hai da dire,
allora portami a ballare, fammi sentire quale musica ti piace ascoltare

Innanzitutto possiamo dire che è importante e utile che la coppia di futuri genitori faccia una sorta di “addestramento alla genitorialità”, anche solo immaginando gli scenari possibili e proiettandosi nel futuro per cercare di vedere come sarà l’arrivo del nascituro.

Come professionisti della salute, siamo però molto più spesso chiamati ad intervenire quando la dinamica di cui abbiamo parlato sopra è già ad un punto difficile, già c’è una grande distanza tra i membri della coppia.

Ecco, in quest’ultimo caso sicuramente il nostro lavoro è indispensabile. La terapia di coppia è fondamentale per iniziare a capire cosa effettivamente cosa è successo nella relazione e per favorire la messa in atto di comportamenti efficaci, volti alla riparazione di una rottura da non sottovalutare.

Si può lavorare sugli aspetti emotivi, sulla comunicazione efficace tra i partner e trovare anche delle strategie comportamentali che permettano alle persone di continuare ad essere in coppia, anche all’interno di un sistema più ampio, come quello della famiglia.

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