I ricordi sono le note musicali di una persona ma, cosa succede quando svaniscono come accade per i pazienti affetti da Alzheimer?
La maniglia che apre la porta alla memoria si blocca. Non si riconoscono i propri cari e le emozioni rimangono chiuse all’interno, senza collocazione.
Uno scenario triste, certo ma anche se questa metaforica porta dovesse rimanere chiusa non è detto che non ci sia uno spiraglio dal quale far passare la musica.
La musica è un po’ come un raggio di sole, non conosce barriere e arriva là dove i ricordi sono imprigionati dall’Alzheimer.
Perché ti dico questo? Perché c’è una bella notizia da ascoltare, che sa di canzone e di speranza.
Per il benessere dei nostri anziani anche meditazione e musica rilassante sono utili, scopri come in questo video:
Musica e Alzheimer: come può la musica liberare i ricordi?
La musica è in grado di liberare e sbloccare i ricordi dei pazienti affetti di Alzheimer?
Sembra di sì. Lo ha riportato il portale della CBS News quest’estate prendendo come esempio la storia di Mike e Carol Daly.
Forse quella di Mike e Carol è una storia d’amore d’altri tempi, di quelle che nascono piano e si rafforzano con il tempo e la cura dei ricordi di una vita vissuta in due, tra gioie e dolori: nel riconoscersi nei piccoli gesti, in un sorriso, nel bacio della buonanotte o una carezza scambiata mentre ci si siede a tavola a mangiare.
Sarebbe una storia normale se nel 2008 non fosse stato diagnosticato l’Alzheimer a Carol e tutte le emozioni rimaste e accumulate nel tempo hanno lasciato il posto solo a una, la tristezza.
Mike però non si è arreso a questo sentimento ed assiste la sua consorte da 12 anni. Tenta qualsiasi cosa che possa lasciar trasparire un barlume di luce nell’oblio ed è così che la coppia d’altri tempi è entrata a far parte del programma Dalys Music & Memory messo a punto dal Dott. Dan Cohen.
L’idea della terapia studiata per sbloccare i ricordi dei pazienti affetti da Alzheimer nasce dalla convinzione che la musica può illuminare molte più aree del cervello di quanto non lo facciano i cinque sensi.
Nel 2008, Cohen decise di distribuire degli iPod a tutti gli ospiti della Cobble Hill Health Center di Brooklyn con cui ascoltare una playlist personalizzata.
L’idea funzionò ed ora sono circa 4500 le case di cura che adottano questo tipo di terapia musicale.
Musica per sbloccare i ricordi dei malati di Alzheimer: si può fare
Nel programma Music & Memory i primi creatori delle playlist personalizzate sono familiari e amici. Anche Mike ne preparò una per Carol e il terapeuta notò che durante l’ascolto la paziente recitava i testi seguendone il ritmo.
Un’osservazione molto importante se si tiene conto del fatto che in primavera Carol aveva quasi completamente perso l’uso della parola e che confermò le convinzioni di Cohen, il quale sostiene che se la musica che amiamo è profondamente legata al nostro sistema emotivo è difficile che venga dimenticata.
Di conseguenza, se certe canzoni ritornano in mente anche in chi è affetto da Alzheimer vuol dire che ci sono delle aree del cervello ancora intatte e che possono essere riattivate e stimolate collegandole a delle sonorità ben precise.
E la storia d’amore d’altri tempi di Carol e Mike? Mike osserva Carol canticchiare quelle che erano le loro canzoni e si emoziona perché dalla tristezza fa capolino una piccola ma rassicurante consapevolezza.
L’ascolto della musica permette a Carol di sapere che, in fondo, non ha perso tutto. Qualcosa c’è e dà speranza.