La Prof.ssa April Greenan, insegnante di musica e medicina all’Università di Richmond ed esperta sui benefici che la musica può avere su determinate cure mediche, in una sua recente intervista a NwiTimes ha raccontato nel dettaglio come le due materie si intersecano perfettamente fra loro favorendo il nostro benessere.
Musica e medicina, agli occhi dei più, possono sembrare due materie di studio completamente differenti fra loro. La scienza e numerose ricerche, invece, dimostrano l’esatto contrario: musica e medicina, quando lavorano in perfetta sinergia, riescono a fornire numerosi benefici a pazienti affetti dalle più svariate patologie.
Andiamo a scoprire perché la terapia musicale è così importante per tenere sotto controllo e per portare benefici a molti pazienti.
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Sei esempi di musica applicata alla salute dell’essere umano
La stessa Professoressa Greenan cita sei esempi molto particolari:
1. La musica migliora le capacità di linguaggio
Nel 2008, quando la rappresentante del Congresso dell’Arizona Gabby Giffords è stata protagonista di una sparatoria durante un incontro con i suoi elettori, ha perso la sua capacità di parlare.
L’area del cervello responsabile della capacità oratoria era stata danneggiata. Ma a differenza della parola, che viene assegnata a una parte specifica del cervello, la musica funziona in quasi tutte le regioni del cervello.
Così, lavorando con un musicoterapeuta, Giffords ha inizato a praticare il canto fino al momento in cui ha ripreso a parlare. La musica è stata in grado di fornire un nuovo percorso linguistico.
Ve ne avevamo parlato anche nell’articolo: La musica migliora il linguaggio nei bambini.
2. La musica aiuta la riabilitazione
Per le vittime dell’ictus, la stessa terapia aiuta i pazienti in cura a migliorare le capacità linguistiche. La musica è anche utilizzata per aiutare i pazienti in cura nella ripresa delle capacità motorie: durante l’ascolto di musica appositamente studiata, i pazienti re-imparano gradualmente a camminare a tempo con le battute, e il ritmo li aiuta a sviluppare un andamento costante e equilibrato.
Ve ne avevamo parlato anche nell’articolo: Bisturi e chitarra: la musica come cura all’interno degli ospedali.
3. La musica aiuta a crescere
I bambini nati prematuri che ricevono terapie musicali, mangiano e dormono meglio, crescono più velocemente e vengono rimandati a casa dall’ospedale prima di bambini nelle stesse condizioni che hanno ricevuto soltanto terapie tradizionali.
Ve ne avevamo parlato anche nell’articolo: Music to their ears: una terapia per bambini basata sulle canzoni.
4. La musica aiuta a rallentare il declino cognitivo
La musicoterapia differenti si applica con successo non solo all’autismo, ma anche all’epilessia e all’Alzheimer. Alcuni scienziati, inoltre, hanno dimostrato che l’attività musicale può impedire lo sviluppo di demenza senile ed altre malattie degenerative.
Ve ne avevamo parlato nell’articolo: Musica irlandese per la cura delle malattie degenerative? Yes, of course!
5. Le canzoni rafforzano il sistema immunitario
Ve ne avevamo parlato nell’articolo: Scienza: andare ai concerti riduce lo stress, figuriamoci al Sziget.
6. La musica diminuisce il dolore
La musica è usata in alcune strutture cliniche per ridurre la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e diminuire il dolore. Decine di studi hanno dimostrato che l’ascolto di musica può ridurre i livelli di intensità del dolore di oltre il 50% e, di conseguenza, è un’alternativa efficace agli oppioidi.
Ve ne avevamo parlato nell’articolo: Cantare insieme fa stare bene: meno dolore e più connessioni sociali!
Come la musica può influenzare l’umore?
La stessa Professoressa Greenan spiega che uno stato d’animo è uno stato emotivo temporaneo.
La musica attiva le regioni del cervello che producono emozioni, di modo da influenzare in maniera diretta l’umore.
Quando ascoltiamo musica che adoriamo, si attivano i circuiti di ricompensa del cervello: il nucleo accumbens rilascia la dopamina che è quella sostanza che produce le sensazioni positive che di solito proveremmo nel momento in cui raggiungiamo un obiettivo o otteniamo qualcosa che tanto desideriamo.
Inoltre, i nostri cervelli, godono dell’elemento di aspettativa relativo all’ascolto della musica: quando ascoltiamo una canzone che non abbiamo mai sentito prima ci chiediamo cosa accadrà dopo, come a farci delle domande sulla sua evoluzione. Ve ne avevamo parlato in: Cosa succede nel cervello quando la musica ci fa venire i brividi?
Lo stesso sentimento di aspettativa lo abbiamo quando ascoltiamo la musica che già conosciamo: siamo in attesa delle nostre parti preferite e non appena arriverà il momento desiderato, ci sentiamo improvvisamente appagati.
Questo dimostra che è possibile utilizzare la musica per intensificare i nostri stati d’animo. Ad esempio, alcune persone ascoltano musica triste quando sono tristi, ma si possono comunque compiere scelte diverse per migliorare lo stato d’animo del momento.
Anche di questo vi avevamo già parlato: Ascoltare canzoni tristi: il primo passo per il cambiamento?
La musica influenza il comportamento delle persone
Parliamo di un negozio: la musica che viene trasmessa, può influenzare l’acquisto di un determinato prodotto o servizio. Uno studio ha mostrato che, in un negozio di vino, le persone hanno acquistato bottiglie più costose nei momenti di trasmissione di musica classica.
Altri esperimenti hanno dimostrato che con sottofondo di musica country, i consumatori sono disposti a pagare di più per prodotti di utilizzo quotidiano come penne usa e getta e spazzolini da denti.
Dopo aver ascoltato musica classica, invece, ci si sente più motivati all’acquisto di prodotti di lusso anche se futili.
Se un negozio sceglie uno stile musicale corretto, il consumatore si sentirà motivato a restare all’interno del punto vendita e a spendere con più facilità.
Ad ogni modo, è dimostrato che l’attività musicale influenza un alto numero di comportamenti e non solo le abitudini di acquisto. Ad esempio, altri studi hanno dimostrato che ascoltare alcuni generi musicali può aumentare il sentimento di altruismo sia nei bambini che negli adulti.
Musica per lo studio?
Poiché la Professoressa Greenan insegna musica e medicina all’Università di Richmond, durante l’intervista le viene richiesto se le canzoni possono influenzare la buona condotta scolastica.
Alcuni neuroscienziati hanno confrontato il cervello di musicisti con quelli di coloro che non suonano alcuno strumento ed hanno notato differenze notevoli tra i due gruppi.
L’attività musicale richiede lo sforzo di diverse funzioni cognitive, quindi non sorprende che molti studi dimostrino che i musicisti hanno un cervello molto più reattivo.
Con i vantaggi cognitivi ottenuti grazie alla formazione musicale, gli studenti che studiano uno strumento musicale hanno voti decisamente più alti rispetto ai coetanei non musicisti, come spieghiamo in L’educazione musicale potenzia il cervello degli adolescenti.
Bisogna aspettarsi ulteriori progressi dal connubio medicina e musica?
Gli esseri umani fanno musica da almeno 43.000 anni (età dei primi strumenti musicali noti), ma solo negli ultimi 40 anni è stato possibile studiare il legame presente tra musica e medicina.
Quindi ci saranno sicuramente degli sviluppi. Siamo ancora all’inizio del percorso di studi e solo ora si sta cominciando a capire il potere della musica e ad esplorarne le applicazioni alla salute e il benessere.
L’antica arte della musica può diventare uno degli strumenti medici più efficaci del XXI secolo.
Intervista completa in lingua originale su nwitimes.com