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“Run the world (girls)” di Beyoncé una canzone che ci permette di parlare del RIDARE IL POTERE donne nelle relazioni ma anche, generalmente, nella vita.

Guarda il video: 

Empowerment femminile!

L’obiettivo è quello dell’empowerment, togliendo così dalla testa delle girls l’idea che siano delle vittime.

Quando le mie atlete emotive mi parlano male del loro LUI, del partner che hanno in quel momento, quando mi chiedono continuamente:

“Dottore, è vero che è cattivo?”
“Dottore, è vero che è un narcisista patologico?”
“Da uomo che ne pensi che lui faccia così?”
“è vero che è uno stronzo?”

Io non parlo mai di queste persone che non conosco, non valuto mai il suo comportamento, tantomeno lo apostrofo con qualche epiteto di svalutazione.

Io non parlo mai di lui, io parlo di quello che succede tra te e lui, parlo della dinamica relazionale

Non criticare, rimandare l’immagine di quello che succede

Cerco di rimandare sempre l’immagine di quello che sta succedendo nella relazione; dico frasi del tipo “quando tu fai così, lui fa questo” “Quando tu dici questo, lui dice quest’altro”.

Quando ho rimandato un quadro esaustivo e descrittivo di queste interazioni chiedo alla ragazza se queste interazioni sono in linea con quello che lei vuole e con i suoi obiettivi di vita.

Se mi metto a dire che lui è un mostro, genero due fenomeni assurdamente malefici, due profezie che si autoverificano.

prima profezia da evitare: la vittima ed il carnefice

Se  critico lui e salvo lei, non sto dando la responsabilità della vita alla donna: è come se mettessi il potere relazionale totalmente nell’uomo.

Se lui è il carnefice e tu sei la vittima, tu non farai nulla.
invece io ti dò la responsabilità, cioè il potere.

Se tratto lei come una poverina e lui è il narcisista che la domina, sto mettendo la donna in una posizione di vittima.

Se tu credi di essere una poverina ed io te lo confermo, ti comporterai come una poverina.

E per definizione le vittime sono fragili e passive; Un così la donna investita del ruolo di vittima continuerà ad essere fragile e passiva.
Una vittima per definizione non ha potere, non può prendersi la responsabilità dei comportamenti, perché non ha forza.
Io voglio invece che la donna si prenda la responsabilità e quindi il potere della propria vita e delle proprie relazioni.

Come canta Beyoncè:

“La Mia Persuasione Può Costruire Una Nazione; Un Potere Infinito, Che Possiamo Divorare Col Nostro Amore.
Farai Di Tutto Per Me
Chi Governa Il Mondo? Le Ragazze!
Chi Governa Questo Cacchio Di… Le Ragazze!”

Non ti tratto da vittima, ma da persona che può e deve prendersi delle responsabilità.
Così non mi schiero nel gioco di indicare il carnefice.

Seconda profezia da evitare: il desiderio verso il povero bad boy

Se io dico male di questo uomo, la donna tenderà verso di lui;

a) se dico male, lo rendo una cosa proibita e quindi la donna lo percepirà come più desiderabile attraverso il meccanismo della trasgressione.
Si attiva un meccanismo tipo: “se è proibito lo voglio di più, vi farò vedere che ce la farò!”

b) se dico male, scatta anche il meccanismo di protezione: siccome io mi aggiungo alla schiera dei detrattori di lui, nella donna si attiverà un desiderio inconscio di proteggere l’amato.

Si attiva un meccanismo tipo: “amore ti vogliono far male, ti proteggerò io!”

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