Seleziona una pagina

Le canzoni possono aiutare a portare equilibrio e a far comunicare mente, corpo e anima.

Questi sono gli obiettivi della terapia musicale la quale, per quanto moderna possa sembrare, ha basi e origini che risalgono all’antica Grecia e, nello specifico, a Platone. È globalmente riconosciuto che essa ha il potere di risollevare il morale, di calmare la mente e di far guarire il corpo o di contribuire a mantenerlo in perfetta salute.

Insomma, la terapia con le canzoni è una vera e propria pratica medica diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Scopriamo perché e quali sono i suoi concreti benefici?

Ti piace il mio approccio che mescola musica e psicologia: seguimi su Instagram per guardare le mie stories esclusive! 

Dall’India agli USA: i benefici concreti della terapia musicale

Perché la terapia con le canzoni offre benefici concreti alla cura di malattie che vanno dal Parkinson agli stati d’ansia?

Perché operano sul cervello e viene messa a punto da figure professionali riconosciute e certificate dalla comunità medico-scientifica.

Guarda il mio video in cui illustro il potere delle playlist:

Dall’America all’India, abbiamo elencato per punti alcune delle testimonianze e dei pareri sui vantaggi della terapia musicale:

1. L’American Music Therapy Association dice che la terapia con le canzoni, integrata alle cure standard, offre numerosi elementi per migliorare lo studio e la ricerca medica andando a lavorare sull’emisfero sinistro del cervello, base della formazione del linguaggio.

2. In Musicophilia, Oliver Sacks, professore di neurologia della Columbian University, parlò della musica come di un potente attivatore del cervello. Un potere che ha ispirato la stesura di un altro testo dal quale è stato tratto l’adattamento cinematografico Awakenings (Risvegli) interpretato da Robert De Niro e Robin Williams.

3. In un suo articolo, datato 1871, il neurologo John Hughlings Jackson spiegò come la musica potesse aiutare pazienti affetti da mutismo facendoli comunicare attraverso il canto.

4. Tra il 2001 e il 2010, gli studi sulla terapia musicale hanno dimostrato le sue proprietà di alleviare il dolore fisico, emotivo e mentale. Studi che sono stati utili per aumentare il processo di memorizzazione e di ridurre tutti quegli elementi che provocano depressione, stati d’ansia, attacchi di panico.

5. In India, nel dicembre del 2015 e per voler del Dott. Ramasubramanian e Manonmani, è nata la Fondazione Ashwin Maharaja in memoria del figlio della coppia, morto per leucemia mieloide acuta. Il dolore fisico del paziente e mentale ed emotivo dei genitori fu però alleviato da un corso di musica che fu di grande conforto e sostegno durante la malattia. È su questa proprietà lenitiva della musica che la fondazione si basa. Una fondazione che si occupa e preoccupa di portare a sua volta conforto e aiuto negli ospedali, attraverso sessioni musicali. In alcuni casi, le cure mediche combinate a un programma sonoro ha portato anche alla guarigione completa di chi si è sottoposto a tale trattamento.

6. Sul Times News Network, nel 2016, è stato menzionato il centro di educazione musicale e di ricerca SBV – Sri Balaji Vidyapeeth – con sede nel Puducherry. Il centro offre un corso post laurea per formare praticanti clinici, insegnanti e ricercatori che prevede anche un programma di Dottorato in Terapia Musicale, nato in collaborazione con l’IMC University of Applied Sciences di Krems, Austria.

Perché la terapia con le canzoni aiuta mente, corpo e anima?

Questi sono solo alcuni degli esempi moderni e contemporanei che documentano i benefici concreti della terapia con le canzoni ma basta pensare a tutte quelle volte che si è cercato di aiutare un amico regalandogli un album di musica classica o consigliandogli di ascoltare una canzone su Youtube per rendersene conto.

La musica, infatti, ha sempre avuto la capacità di alleggerire lo spirito favorendo la comunicazione tra mente, corpo e anima, aiutando la persona a esprimere correttamente i suoi sentimenti e a relazionarsi con gli altri, l’ambiente, il proprio Io interiore. Lo disse anche Oliver Sacks:

Il discorso non è solo una successione di parole: ha inflessioni, intonazioni, tempo, ritmo e melodia. La possibilità di cantare le parole può rassicurare i pazienti con difficoltà linguistiche usando la musica per far uscire parole che sembrano perse.

Iscriviti alla mia newsletter per avere contenuti gratuiti su questo argomento:

Iscriviti alla mia newsletter