La musica è quanto di più potente e misterioso esista al mondo
Abbiamo già visto in passato le storie di diversi soggetti affetti da patologie invalidanti che hanno ottenuto reali benefici grazie alla musica ed alle canzoni. Nel contempo abbiamo letto di molte persone che con la mente sono riuscite a fare cose inimmaginabili. Musica e mente sono più vicine di quanto si pensa.
Scopri come usare la musica per far stare bene le persone che ami:
A tal proposito mi è rimasta nel cuore la storia di Rosemary Johnson, una violinista che ha dovuto interrompere la sua carriera in ascesa a causa di un incidente che le ha paralizzato il corpo e le ha tolto la possibilità di parlare. Lo scorso anno, la stessa violinista ha tenuto un concerto: suonando il suo violino con la mente.
Non è fantascienza! È solo la realtà dei fatti che dimostra che il nostro cervello, spinto dalla musica, può fare cose inimmaginabili. Poco tempo fa ho letto di una signora di 82 anni che grazie alla musica stava re-imparando a parlare. Ho cercato la sua storia leggendo diverse fonti e vi assicuro che è incredibile.
Ci sono molte ricerche che dimostrano come le canzoni siano un valido ausilio per bambini e adulti che hanno perso alcune facoltà motorie e / o mentali, ma ottenere risultati così importanti in età avanzata è un vero e proprio successo che dimostra l’importanza della musica nella vita di tutti noi.
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La storia di Angelina Gigone: la signora che sta ricominciando a vivere
Le parole… Quante volte le diamo per scontate. Angelina Gigone è una donna anziana come tante, come le nostre mamme o le nostre nonne.
All’età di 82 anni ha avuto un forte ictus che ha colpito il lobo sinistro del cervello, perdendo così la possibilità di parlare e di muovere parte del suo corpo. Viveva da sola e suo nipote la trovò il giorno dopo nella sua casa, senza che lei potesse chiedere aiuto né muoversi per camminare.
I primi giorni di ospedale sono stati durissimi per tutti. Angelina non poteva muoversi da sola, non poteva nutrirsi e aveva bisogno di un’assistenza h 24. Una storia come tante, vero? Quello che rende incredibile il tutto è la forza che ha avuto Angelina nella riabilitazione.
Piccoli passi sono stati fatti già in ospedale, grazie alla fisioterapia ed alla logopedia, ma non è stato sufficiente. Nel momento in cui la donna è stata dimessa aveva comunque difficoltà a comunicare i propri bisogni e la voce era talmente flebile da non poter essere udita nemmeno a pochi centimetri di distanza.
Appena rientrata a casa, Angelina ha cominciato una nuova terapia: una volta a settimana, la musicoterapeuta Laura Cowal-Belet ha cominciato a lavorare con la donna.
Con l’ausilio di una chitarra, cantano insieme canzoni tradizionali italiane e a volte Angelina tiene il tempo con un tamburello. Anche se visto da fuori può sembrare un semplice intrattenimento per un’anziana signora attaccata alle sue radici, non lo è affatto.
Laura sta usando the power of music per insegnare al cervello di Angelina ciò che ha dimenticato con l’ictus.
La scienza della connessione musica e mente è complicata
Spiegato in termini semplici, la musica stimola tutte le aree del cervello. Il primo ritmo che tutti noi sentiamo e recepiamo è quello del battito umano. Questo potrebbe spiegare perché le persone sono naturalmente attratte da un ritmo costante.
I nostri corpi sono naturalmente programmati per muoversi a ritmo di musica.
Ad esempio, la canzone che più smuove Angelina è Volare: una ballata che le permette di suonare il tamburello mentre canta. Movimenti per lei difficili da fare senza musica di sottofondo.
La musica come terapia per i disturbi neurologici
Sono numerose le persone affette da patologie neurologiche che si curano con la musicoterapia. Demenza, morbo di Parkinson, Alzheimer sono solo alcune su cui le canzoni hanno effetto.
Una persona affetta dal morbo di Parkinson spesso non ha coordinazione, ma con la musica aiuta loro a mantenere un’andatura costante. Il trucco è quello di misurare il ritmo medio della camminata con un metronomo ed adattarlo ad una canzone suonata con la chitarra. È incredibile quello che si può fare con la musica.
Le canzoni possono anche aiutare a formare nuovi percorsi all’interno della mente umana. Può aiutare a modellare la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e cambiare, ricostruendo le connessioni tra i neuroni.
In termini semplici, la musica può aiutare il cervello a ricablare parti di sé stesso per far sì che un’area non danneggiata assuma la funzione precedentemente gestita dall’area danneggiata.
Ricominciare a parlare grazie alla musica è possibile
Dopo soli tre mesi di musicoterapia, la donna può cantare frasi complete e riesce a comunicare i suoi bisogni principali. Con i pensieri più complessi fa ancora un po’ fatica, mescolando le parole o pronunciandole male.
Ha istruito la sua badante per preparare la pasta fatta in casa e su come cucinarla. Inoltre, è tornata a curare il suo giardino… Anche se da un piccolo sgabello. Gioca a tombola e con la sua voce forte è in grado di esprimersi in italiano ed in inglese. Insomma, con le canzoni ha fatto dei passi da gigante, che su una donna di 82 anni, si possono definire un enorme risultato in termini di efficacia della musicoterapia.