Faccio la psicologa di professione. Lavoro – anche – con la Songtherapy: ecco come è cambiato il mio lavoro da quando ho inserito le canzoni nella cassetta degli strumenti personali e professionali.
#Darmi il Buongiorno!
Mi piace ricordare a me stessa di darmi il Buongiorno!
A colazione, ascolto canzoni che mi piacciono o che piacciono in famiglia.
Secondo la versione aggiornata del Manuale Diagnostico Statistico delle malattie mentali (DSM V) si può affermare di essere di fronte a una persona con schizofrenia quando, per un periodo di almeno un mese, sono presenti per la maggior parte del tempo almeno due dei sintomi cardine della malattia tra:
illusioni/fissazioni;
allucinazioni;
pensiero (e linguaggio) disorganizzato;
disorganizzazione o anomalie del movimento;
atteggiamento catatonico.
Almeno uno dei sintomi presenti deve riguardare la presenza di illusioni/fissazioni o allucinazioni o pensiero (e linguaggio) disorganizzato. In aggiunta, per un periodo di almeno sei mesi, deve essere presente un certo grado di compromissione/disagio psichico e la persona deve mostrare un netto calo nelle capacità scolastiche, lavorative o nell’esecuzione delle attività quotidiane abituali, che in precedenza non comportavano difficoltà.
Ma come viene descritta la schizofrenia nelle canzoni?
Non sono un medico.
Come psicologo e psicoterapeuta non posso prescrivere farmaci, tantomeno dare dei “consigli” su modalità e dosaggi; tuttavia mi trovo a contatto con la farmacologia perché a volte i miei pazienti assumono: cerco di collaborare con i medici per la salute delle persone e per trovare la migliore terapia possibile.
In psicoanalisi, la proiezione è un meccanismo di difesa che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone.
Fritz Pearls mostra come tendiamo a proiettare o quello che non accettiamo di noi stessi o quello che vorremmo essere.
Non c’è da preoccuparsi lo facciamo tutti i giorni:
– In una persona che stimiamo proiettiamo la forza, l’intelligenza e il talento che non riusciamo ad esprimere; oppure proiettiamo una figura importante per noi: un padre, un maestro, una guida.
– In una persona che ci sta antipatica proiettiamo le nostre debolezze, rabbie, a volte morbose fantasie; come nel caso nel diverso, dell’antagonista o del traditore.
Proiezione = rockstar/popstar
I nostri miti sono proiezioni; cioè nell’amare la loro arte noi finiamo ad amare la persona; una persona che non conosciamo ma a cui attribuiamo molte caratteristiche positive; una star diventa bella, affascinante, simpatica, intelligente, DISPONIBILE, ricambia il nostro amore.
“Guarda che non sono io”
Così dice Francesco De Gregori ad un suo fan che lo ferma per strada e gli parla.
Ecco come il Principe “smonta” le proiezioni.
De Gregori si smitizza subito:
Guarda che non sono io quello che stai cercando Quello che conosce il tempo, e che ti spiega il mondo Quello che ti perdona e ti capisce Che non ti lascia sola, e che non ti tradisce
Cioè io non sono quello che pensi, non sono un maestro, Gesù o un partner.
Guarda che non sono io la mia fotografia
Quello lì è il mito, io sono un uomo normale, infatti il Principe conclude:
Scusami però non so di cosa stai parlando Sono qui con le mie buste della spesa Lo vedi, sto scappando
Piccola esperienza personale con De Gregori
Una volta, prima di un concerto, chiedemmo a De Gregori di fare una foto con noi. Lui, ridendo, ci disse di no e se ne andò. Andammo via arrabbiati e imprecando contro di lui. Eravamo vittime della proiezione: pensavamo che il nostro mito dovesse PER FORZA essere disponibile con noi.
Niente di più sbagliato.
Cosa puoi apprendere da questo
Uso spesso questa canzone, la faccio sentire alle persone che fanno un percorso di crescita con me; questo brano mi permette di spiegare loro le proiezioni.
Non esistono i miti, esistono gli uomini; i miti sono costruzioni narrative intorno a uomini.
Quindi, anche tu, essendo un essere umano hai un valore, non certo inferiore, a quello di una star
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